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CS - Incendio Bibione: il bilancio a due settimane dall’accaduto. Fondamentali tempestività di intervento e coordinamento dalla Regione del Veneto.

Il Sindaco di San Michele al Tagliamento ringrazia il lungo elenco di soggetti intervenuti nell’emergenza, a partire dall’Assessore Bottacin, e dichiara: “Già al lavoro per progettare il recupero dell’area colpita su un tratto di circa 10 ettari complessivi di zona protetta. Auspichiamo di poterci sedere presto al tavolo di lavoro sia con la Regione che con i privati”.

 

A quindici giorni dal tragico incendio che ha messo in ginocchio la pineta di Bibione e l’area naturalistica della foce del fiume Tagliamento, sia il Faro che i servizi ad esso connessi sono nuovamente a disposizione di turisti e cittadini.
I fattori che hanno consentito la messa in sicurezza dell’area e la ripresa delle attività in tempi record sono stati tempestività, collaborazione e coordinamento. Lo spiegano meglio le parole del Sindaco di San Michele al Tagliamento, Flavio Maurutto:

“Il drammatico episodio che ha colpito la nostra comunità avrebbe potuto perdurare molto più a lungo generando epiloghi ancora più tragici se non fosse stato per la prontezza di intervento da parte della Regione del Veneto, della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Dopo appena due settimane, il Faro di Punta Tagliamento e le sue vie di accesso sono di nuovo aperti, le attività che si svolgono al faro hanno ripreso il loro programma abituale, il servizio passo barca X-River è operativo con un pontile costruito ex-novo.

L’incendio è stato domato velocemente grazie all’enorme dispiego di mezzi aerei e all’incessante lavoro di donne e uomini che hanno collaborato giorno e notte alle operazioni di spegnimento. Questa è stata la parte “visibile” della gestione dell’emergenza, ma non dobbiamo dimenticare l’attenzione e l’impegno profusi anche nei giorni a seguire per monitorare la coda dell’incendio ed evitare che gli strascichi degenerassero nuovamente, una fase meno evidente ma altrettanto delicata.

Fondamentale è stata la capacità di coordinamento degli interventi da parte della Regione del Veneto, in particolare nella persona dell’Assessore Gianpaolo Bottacin (Ambiente - Clima - Protezione civile - Dissesto idrogeologico) che ha guidato sia i Direttori delle Operazioni di Spegnimento (DOS) facenti parte dell’Unità Organizzativa Servizi Forestali della sede di Treviso, sia la Direzione della Protezione Civile, Sicurezza e Polizia Locale - Centro Operativo Regionale di Marghera. A loro e a tutte le persone che hanno impiegato sul campo le proprie forze e il proprio tempo nella risoluzione dell’emergenza, nel presidio dell’area e nella ricostruzione del pontile danneggiato dalle fiamme va un grande grazie da parte di tutta l’Amministrazione Comunale. Doveroso citare le squadre dei Vigili del Fuoco gestite dalla Sala Operativa di Mestre, gli operatori AIB di Veneto Agricoltura, che si sono turnati giorno e notte per sorvegliare l’area, e tutte le associazioni di volontariato intervenute nelle diverse fasi: Gruppo Volontari Protezione Civile Eraclea, Gruppo Comunale Civici Pompieri Volontari di Cavallino Treporti, Associazione Volontari Protezione Civile Maserada, Volontari di Protezione Civile di Zero Branco, A.V.A.B. Vittorio Veneto Associazione Volontari AIB e PC Onlus, Associazione Volontari AIB Revine Lago e Tarzo, A.V.A.B. Pedemontana del Grappa, Colli Asolani e Montello, Associazione Volontari AIB e PC Segusino, Volontari AIB e PC Valdobbiadene, Gruppo Comunale Volontari PC Jesolo, Protezione Civile Montecchio Maggiore”.

Sono stati moltissimi i messaggi di solidarietà ricevuti dal Comune. Continua il Sindaco Maurutto: “Vogliamo ringraziare anche i numerosi cittadini e turisti che in questi giorni hanno espresso la propria vicinanza con messaggi di solidarietà provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Siamo già al lavoro per progettare il recupero dell’area colpita su un tratto di circa 10 ettari complessivi di zona protetta e auspichiamo di poterci sedere presto al tavolo di lavoro sia con la Regione che con i privati, per restituire a Bibione la parte del suo cuore verde andata perduta”.

In merito ai commenti che attribuiscono le cause dell’incendio a future speculazioni edilizie sul suolo attiguo al Faro di Punta Tagliamento il Sindaco ricorda: “L’area di pineta andata distrutta rientra nelle cosiddette zone SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone a Protezione Speciale), regolamentate da vincoli paesaggistici europei molto chiari, concepiti per tutelare la biodiversità attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario. Dunque non potrà che essere mantenuta l’attuale destinazione d’uso, a beneficio del valore naturalistico che l’area della foce del fiume Tagliamento racchiude in sé”.