Testata per la stampa

IL MURO DELLA STORIA

 

PANNELLO 1

 
immagine pannello
 

approfondimenti

PREISTORIA E STORIA ANTICA

In quelle epoche, questa nostra bassa pianura era un distesa di selve e acquitrini che, data la scarsa pendenza, stagnavano formando paludi e, verso il mare, le lagune alle spalle dei cordoni litoranei sabbiosi (formati dalle alluvioni del Tagliamento) che le separavano dall'Adriatico. Per la geografia fisica, questo territorio fa parte del Friuli (tra i fiumi Livenza e Timavo), però il nostro Comune, assieme a tutto il Portogruarese, rientra amministrativamente nella Regione del Veneto (geografia politica).

Protostoria
Dal 1500 al 500 circa a.C. (nell'Età del Ferro) gli antichi Veneti s'erano insediati nella pianura Padana, arrivando fino alle Alpi Giulie e prediligendo più la costa che l'entroterra e, ancor meno, la montagna.

Ciò facilitò l'ingresso (da nord-est) dei Carni (dal 400 a.C.), tribù celtiche chiamate Galli dai romani, che occuparono i monti scendendo anche a valle, evitando la costa.

Storia
I Romani, alleati dei Venetici, arrivarono in queste terre nel II sec. a.C. per respingere queste genti celtiche, riuscendo solo a bloccarle per poi - una volta sottomesse - lasciarle occupare i territori meno interessanti. Essi vi rimasero da dominatori ovunque, dalla costa ai monti, fino al V sec. d.C., quando, dopo ripetute invasioni barbariche che li fiaccarono, furono definitivamente sconfitti.Nel nostro territorio passava la via Annia (II sec. a.C.) che aveva, sul guado del Tagliamento, la stazione di sosta di Apicilia (presso San Giorgio), mentre ci sono i resti archeologici di una villa romana (del IV sec. d.C.) nella Valle Grande di Bibione.

Furono i Longobardi, col loro regno dal 568 al 774 (il Friuli - Forum Julii - fu il loro primo ducato in Italia), a riportare ordine e stabilità. Si ritengono sorte in quell'epoca le chiese intestate ad angeli guerrieri quali San Michele e San Giorgio, a difesa del nuovo ducato friulano appena costituito.

Costoro furono sottomessi dai Franchi che fondarono il Sacro Romano Impero e infeudarono i vari territori (tra i quali il Friuli) a persone di loro fiducia. Nei primi secoli del 2° millennio, risulta che il territorio di Latisana fosse dato in feudo ad un famiglia tedesca per poi passare ai Conti di Gorizia, mentre la sponda destra del basso Tagliamento veniva concessa al Patriarca di Aquileia e, da questi, al Vescovo di Concordia. Il tutto rientrava in quella che era definita la Patria del Friuli; contea concessa ad un ecclesiastico (era il tempo dei principi-vescovi). Si pensa che in quest'epoca si sia formata la lingua friulana (su base latina e apporti celtici, longobardi, ed altri) che, unitamente ad una propria cultura, rafforzò l'identità del Friuli.

Nel 1420, per il bisogno di difendere i propri confini dagli stati irrequieti circostanti e per garantire sicurezza alle proprie importanti attività mercantili, la Repubblica di Venezia, dopo aver occupato il resto dell'attuale Veneto, s'impossessò militarmente di gran parte della Patria del Friuli (circa fino all'Isonzo esclusi quei territori che l'impero riuscì a conservare). La situazione rimase più o meno tale fino all'arrivo di Napoleone Bonaparte, nel 1797, che sconvolse tutta la precedente situazione politica e sociale.

Fino ad allora, i territori sulle due sponde della parte bassa del Tagliamento facevano parte della Terra della Tisana (alla sinistra, gli attuali comuni di Latisana, Lignano e Ronchis, meno Fraforeano; alla destra l'attuale comune di S. Michele al Tagliamento meno Bibione, III Bacino, Prati Nuovi e Pradis), venduta dai conti di Gorizia a facoltose persone che poi la cedettero nel XIV sec. alla nobile famiglia veneziana dei Vendramin che la mantenne (aggregando altre famiglie, via via nei secoli) fino alla caduta della Repubblica.

Francesco FRATTOLIN