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IL MURO DELLA STORIA

 

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CENNI STORICI SUL COMUNE DI SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO

Diventa comune con i decreti napoleonici n. 35 del 7 dicembre e n. 38 del 22 dicembre 1807 (che ribadisce in buona parte quello precedente ed è ritenuto ufficialmente l’atto di nascita del nostro comune); con gli stessi provvedimenti San Michele viene staccato dal Friuli e aggregato al Dipartimento dell'Adriatico con capitale Venezia.

Per decreto n. 56 del 26 marzo 1813 del Vice Re d'Italia Eugenio Napoleone sono nominati i membri del primo Consiglio Comunale nelle persone di Caneva Giacomo, Zavan Giuseppe, Gallici Osualdo, Iseppi Giovanni, Bottari Giovanni e Conte Michele.

Dopo la caduta di Napoleone e a seguito del Congresso di Vienna, condecreto 30 novembre 1815, San Michele viene annesso all'Impero Austro Ungarico, Regno Lombardo Veneto, provincia di Venezia.

Nel 1866, al termine della terza guerra d'Indipendenza, entra a fare parte del Regno d'Italia insieme all'intero Veneto e al Friuli.
A seguito di istanza avanzata con delibera del Consiglio Comunale del 7 maggio 1967 , il 21 luglio dello stesso anno, con regio decreto n. 3827 a firma Vittorio Emanuele II, San Michele diventa "San Michele al Tagliamento".

Nel corso del primo conflitto mondiale è costretto a subire pesanti disagi e distruzioni per: l'ammassamento e il passaggio di truppe dirette alfronte sul Carso, i bombardamenti dei ponti carrabile e ferroviario che lo collegavano alle zone di guerra, l'esodo forzato di una parte della popolazione verso altre località d'Italia e un intero anno di occupazione delle truppe austriache e tedesche dopo la rotta di Caporetto.

L'imponente programma di opere di bonifica, realizzato tra le due guerre su gran parte del suo territorio, crea le condizioni per un grande sviluppo economico, determinato dall’aumento delle superfici coltivate, dall’introduzionedi nuove coltivazioni e tecniche di lavorazione, dall’incremento delle reseproduttive e dell’allevamento del bestiame. A cio’ si sono accompagnati la nascita di intere comunità e il miglioramento delle condizioni socio sanitarie della popolazione. Gli abitanti sono passati da 6.500 a oltre 10.000 unità, con l'arrivo di centinaia di nuove famiglie e addetti ai lavori di bonifica, provenienti per buona parte dalle province venete.

Nel corso della seconda Guerra Mondiale il capoluogo di San Michele è, ancora una volta, colpito dalla violenza dei bombardamenti, diretti all'abbattimento dei ponti ferroviario e stradale per interrompere irifornimenti alle truppe nemiche, che hanno raso al suolo l'abitato circostante con decine di morti e feriti e centinaia di sfollati sistemati in alloggi di fortuna.

Negli anni della ricostruzione post bellica, segnati dalla trasformazione economica del Paese da agricolo a industriale e dall'abbandono delle campagne, con il lavoro agricolo affidato a pochi addetti a seguito dell’impiego sempre più intensivo delle macchine, il Comune conobbe un periodo di difficoltà economica dovuto ad una grande disoccupazione, a cui seguirono una ondata di emigrazione verso le regioni del Nord Italia, dell'Europa e delle Americhe e un graduale impiego di manodopera nelle nascenti industrie del Veneto e del vicino Friuli Venezia Giulia.

A partire dagli anni Cinquanta la necessità della ricostruzione di strutture pubbliche distrutte dalla guerra, le esigenze di ammodernare e arricchire il patrimonio abitativo e soprattutto lo sviluppo delle spiagge di Lignano e Bibione dettero un grande impulso all'edilizia e a tutto l'indotto artigianale, industriale e dei servizi, con ingenti investimenti nel settore turistico, divenuto trainante per l'economia locale, consentendo a Bibione di diventare una delle principali spiagge d'Italia per presenze e di offrire al nostro Comune nuove prospettive di crescita e benessere.

Nello GOBBATO